“Con queste infrastrutture, fare impresa in una provincia di colline e montagne è un miracolo”, Confindustria Cuneo commenta a caldo i dati emersi dalla mappatura delle aree non coperte dal servizio telefonico cellulare presentata da Uncem al Ministero dello Sviluppo Economico, che evidenziano situazioni di estrema difficoltà soprattutto nelle zone montane e collinari.
“La mancanza di infrastrutture digitali colpisce tutti: cittadini, turisti, a maggior ragione chi fa impresa e chi vuole avviare una start up. Pensiamo ad un’azienda che da un borgo della nostra provincia debba ottenere ordini e fare spedizioni in Cina o in Brasile, pensiamo alla fatturazione elettronica. è un paradosso che alle soglie del 2020 non siano ancora garantite una connessione e una copertura di telefonia mobile stabile e omogenea”, commenta Mauro Gola, presidente di Confindustria Cuneo.
Oltre il 50% dei Comuni della nostra Provincia è montano e pertanto è ancora più penalizzato dal gap digitale. Qui, la situazione appare ancora più grave, se si considera il ritardo nei lavori per portare l’Internet superveloce nelle aree “bianche”, quelle in cui gli operatori telefonici non sono interessati a fare investimenti, come indicato dal progetto BUL. Entro il 2020, la fibra ottica dovrebbe raggiungere abitazioni e aree industriali nei 247 Comuni della Granda, garantendo una copertura della superficie vicina al 100% ma, fino ad oggi, anche se risultano 35 progetti “in esecuzione”, non sono ancora stati completati i lavori di posa della fibra ottica in alcuno dei Comuni coinvolti.
Confindustria Cuneo ha costituito lo sportello “BUL”, a disposizione di imprese, Comuni ed Enti che desiderano assistenza o chiarimenti sull’accesso alla rete: “Le nostre imprese sono pronte - evidenzia Giuliana Cirio, direttore di Confindustria Cuneo - ma di fronte ad uno scenario nazionale ed internazionale sempre più competitivo e globale rischiano di non riuscire a stare al passo”.