Il vino italiano esce indenne – almeno per il momento – dai dazi USA. “La buona notizia arrivata nella notte è una di quelle che meritano di essere accompagnate con un brindisi”, commenta a caldo il presidente della Sezione Vini, liquori, distillerie di Confindustria Cuneo, Paolo Sartirano.
L’ United States Trade Representative, per il settore vinicolo, ha scelto di mantenere il quadro attuale con dazi al 25% per i vini fermi di Francia, Spagna e Germania, che se non possono gioire come l’Italia, perlomeno non vedono ulteriormente aggravarsi le condizioni.
“Nel quadro della disputa tra l’americana Boeing e l’europea Airbus non ancora sopita, l’Amministrazione USA ha ancora tempo - prosegue Paolo Sartirano - e potrebbe nei prossimi mesi introdurre dazi “ a carosello”, ma per il momento possiamo tirare un sospiro di sollievo”.
Insieme al vino, sono salvi anche l’olio di oliva e altre eccellenze Made in Italy che rischiavano di incorrere nei dazi.
“Sicuramente - conclude Sartirano - dobbiamo ringraziare l’azione della diplomazia italiana, che si è mossa sin da subito. Ne ho avuto conferma in occasione dell’incontro a New York con il Console Francesco Genuardi all’evento “Barolo & BarbarescoWorld Opening” che abbiamo organizzato in Fifth Avenue ad inizio febbraio. Nella stessa occasione, incontrando molti importatori e operatori americani, era emersa la grande preoccupazione di un’azione che avrebbe causato un grave danno economico per tutto il settore del vino italiano, ma soprattutto per gli operatori americani specializzati nell’importazione e distribuzione dei vini italiani, e per tutta la ristorazione italiana negli Stati Uniti”.
“L’amore” degli USA per il vino italiano è confermato anche dai dati Istat, nei primi 11 mesi del 2019 l’Italia ha esportato negli States vino per 1,4 miliardi di € con una crescita del 3,8% sul 2018.