Il presidente di Confindustria Cuneo, Mauro Gola, affiancato dal direttore generale, Giuliana Cirio, e dalla responsabile del Centro studi dell’Associazione datoriale, Elena Angaramo, ha illustrato alle testate giornalistiche i dati dell’indagine di previsione per la nostra provincia relativa al primo trimestre del 2022. Si tratta di un’analisi piuttosto qualificante, stante la corposità della base associativa che, come sempre, ha interagito con il Centro studi: circa 300 imprese.
L’occasione è stata utile anche per presentare un primo bilancio, positivo, della missione a Dubai organizzata per gli imprenditori, svoltasi dal 14 al 17 febbraio.
Il sentiment delle aziende della Granda conferma quello regionale, emerso dall’indagine realizzata a dicembre dalle territoriali piemontesi del Sistema Confindustria: un lieve raffreddamento delle attese, in linea con il trend comune al Paese e all’intero continente.
Come ha sottolineato il presidente Gola, il minore entusiasmo rispetto ai mesi precedenti, il quale cavalcava l’onda di una ripresa italiana post-Covid più imponente di quella dei principali competitor europei, sfociando al 31 dicembre 2021 nella crescita del Pil del 6,5% rispetto all’annus horribilis, il 2020, è legato al caro energia, alla difficoltà di reperire di materie prime, ai costi della logistica e, infine, alle forti tensioni internazionali.
Ciò non toglie che l’ottimismo resti predominante, tant’è vero che nel comparto manifatturiero il 25,7% delle imprese indica un aumento della produzione, contro il 12,6% che prospetta una diminuzione: il saldo scende di 12,6 punti rispetto a settembre, ma resta positivo (+13,1%). Gli ordinativi evidenziano un saldo del +8,7%, con un calo di oltre 18 punti rispetto alla rilevazione precedente.
Riguardo all’export, punta di diamante dell’economia provinciale, il saldo ottimisti-pessimisti è pari a +5,2% (-7,8 punti).
La buona tenuta degli indicatori strutturali rilevati dall’indagine di Confindustria Cuneo conferma come non si sia in presenza di un peggioramento reale del ciclo.
Infatti il tasso di utilizzo degli impianti rimane su livelli molto elevati; non aumenta in modo significativo il ricorso alla cassa integrazione e non decelerano gli investimenti, grazie alle risorse messe a disposizione dal Pnrr, mentre restano buoni i tempi e le condizioni di pagamento.
Anche nei servizi il clima di fiducia rimane favorevole, con indicatori di poco inferiori a quelli elaborati a settembre. Il saldo relativo ai livelli di attività è pari al 20,4%, inferiore di 8,2 punti percentuali rispetto all’indagine precedente, così come il saldo relativo agli ordinativi e all’occupazione (rispettivamente pari a 19,4% e 13,3%, con una variazione di -9,2 e -15,3 punti percentuali). Cala il ricorso alla Cig e crescono gli investimenti, anche se in misura inferiore rispetto all’industria. Durante il 2021, inoltre, si è normalizzato il tasso di utilizzo delle risorse e si sono ridotti i ritardi nei pagamenti.
Mauro Gola ha sottolineato, pur ribadendo la forza del nostro sistema industriale descritta dall’indagine congiunturale, il costante aggravarsi della questione relativa alla difficoltà di reperire manodopera che risponda alle esigenze delle aziende, un ostacolo alla crescita che concerne anche i settori artigiano e agricolo. Di qui il nuovo richiamo alla necessità di un maggiore coordinamento fra il mondo del lavoro e quello dell’istruzione della formazione, che non sottende la volontà di “imporre” ai giovani le scelte per il loro futuro, bensì intende favorire un efficace coordinamento fra due realtà (le imprese e la scuola) che dialogano in modo non ancora sufficiente. Anche la denatalità fra la popolazione italiana sta creando ombre sul futuro e pertanto l’arrivo di lavoratori stranieri sarà sempre più una necessità.
D’altra parte il Presidente di Confindustria Cuneo ha evidenziato come, per il nostro Paese nel prossimo settennato siano potenzialmente a disposizione, fra fondi straordinari e fondi strutturali europei, circa 500 miliardi di euro: saper ottenere e gestire questa grande mole di finanziamenti farà di differenza fra la rinascita dell’Italia e il permanere di una situazione di crisi e indeterminatezza, anche a livello sociale.
Giuliana Cirio ha descritto nei particolari l’esito dell’indagine congiunturale, mentre Elena Angaramo ha approfondito le performance dei vari comparti produttivi.
A Bianca Revello, responsabile dei servizi per l’internazionalizzazione di Confindustria Cuneo, è toccato il compito di sunteggiare lo svolgimento della missione a Dubai che ha coinvolto una trentina di imprenditori, i quali, al rientro, hanno espresso un giudizio positivo sull’esperienza vissuta negli Emirati Arabi Uniti, avendo avuto anche la possibilità di effettuare incontri BtoB, oltre alle visite a Expo 2020 Dubai e a Gulfood, il più grande salone specializzato in Medio Oriente per l’industria alimentare e delle bevande, a cui non mancavano espositori con salde radici nel cuneese.
In più, il viaggio ha consentito ai partecipanti di allacciare o approfondire le rispettive conoscenze personali, elemento fondamentale per fare davvero rete e crescere insieme.
La relatrice, sottolineato come il periodo della missione sia stato scelto proprio per consentire anche la partecipazione a Gulfood, ha evidenziato le grandi potenzialità di quel territorio (che in più è un hub di fondamentale importanza per le relazioni commerciali con l’oriente), approfondite anche avviando una collaborazione con la Camera di commercio italiana negli Emirati Arabi Uniti. Grandi potenzialità che gli imprenditori di questa provincia, non solo quelli del comparto agroalimentare che costituisce la principale voce fra le esportazioni verso quei lidi, hanno la possibilità di far maturare, considerato che l’export verso gli Emirati vale appena lo 0,5 per cento di quello complessivo provinciale. Vi sono quindi ampi spazi di sviluppo, considerando anche la stabilità del Paese arabo e le interessanti opportunità offerte dalla fiscalità locale.
Giuliana Cirio ha chiuso la conferenza stampa parlando di Expo 2020 Dubai.
L’Esposizione universale, rinviata di un anno e inaugurata lo scorso primo ottobre, terminerà il 31 marzo e il consiglio spassionato, per chi potesse farlo, è di non perdere l’occasione di visitarla. Non era mai stato presente un numero di Paesi così grande, dal più povero al più ricco, in un crogiuolo di culture, arti e specificità davvero unico al mondo e finora inedito nella sua affascinante complessità.
Per il Direttore generale di Confindustria Cuneo, calarsi in quella caleidoscopica realtà è stata un’iniezione di fiducia nell’umanità, ricavandone una carica di energia e di stimoli creativi che potrebbe rivelarsi utile anche agli imprenditori partecipanti alla missione.